 
       
       dove sono stato 
      in tutti questi anni 
      io me ne ero andato 
      a lavarmi i panni 
      dagli inganni del successo 
      a riscoprirmi uomo 
      io sempre lo stesso 
      più grigio ma non domo
      siamo tutti dentro la storia 
      tardi o presto 
      e io sono qui 
      tutti in libertà provvisoria
      in arresto o a nasconderci 
      e dove eravamo rimasti 
      chissà dove
      ma io sono qui 
      forse prigionieri o fuggiaschi
      forse altrove a difenderci 
      la realtà mi ha fatto atterrare 
      il mio errore fu di errare 
      e non ero un eroe 
      ma sono vivo 
      e sono qui 
      e vengo dentro a prenderti 
      da solo disarmato innamorato
      tu devi arrenderti 
      ci sono io e sono qui 
      con la pazzia di stringerti 
      mi hai perquisito gli occhi 
      e sai sono pulito 
      non posso ucciderti mai più
      e si torna a scendere in pista 
      un altro viaggio 
      e io sono qui 
      non perdiamoci più di vista
      nel coraggio 
      di riprenderci 
      dentro l'abito della festa quello scuro 
      ora sono qui 
      l'unica paura che resta del futuro 
      è di non esserci 
      tra sparare oppure sparire 
      scelgo ancora di sperare 
      finché ho te da respirare 
      finché ho un cielo da spiare
      per sapere che
      io sono vivo e sono qui 
      e vengo dentro a prenderti 
      da solo disarmato innamorato 
      tu devi arrenderti 
      ci sono io e sono qui 
      perché ora so pretenderti 
      far fuori la tua scorta 
      e fuori dalla porta 
      sarò ad attenderti così
      e scriverò il mio nome 
      sui fogli della gente 
      fino a sapere come 
      mi chiamo e non chi sono veramente 
      ma quaggiù sto 
      a chiedere perdono 
      se sono un uomo giusto 
      ma sono giusto un uomo 
      sono qui 
      e vengo dentro a prenderti 
      da solo disarmato innamorato
      e devi arrenderti 
      se sono io e sono qui 
      e resto qui a viverti per vivere 
      da qualche parte 
      a mettere le porte al vento 
      per questo sono qui
(esterno giorno) finestra di una casa 
      con il bianco quadrettato 
      (lento carrello in avanti) dal sole mezza invasa 
      lui col mento un po' appoggiato 
      sul bordo del piano 
      i tasti bianchi e neri 
      non c'è suono né rumori 
      (primo piano di lui) negli occhi ha dei pensieri 
      chiusi in cerca di colori 
      (stacco) ora corre una spiaggia 
      fatta a scimitarra 
      (interno giorno) lui buttato su un divano 
      abbraccia una chitarra 
      (fuori campo) una voce in napoletano 
      eco di un vecchio canto 
      che cammina in fondo al mare 
      e gli bagna le labbra 
      lui se la mette accanto 
      (particolare) sulle corde a risuonare
o bella mia 
      io vado via 
      e non ti porto con me
      c'è un viaggio che 
      ognuno fa solo con se
      perché non è che si va vicino
      perché un destino non ha
      un mattone vuole esser casa
      un mattino divenire chiesa 
      ed il matto che c'è in me 
      che si chiede che cos'è
      vuole diventare qualche cosa 
      e sar... una strada senza fine 
      sotto una spada o su una fune
      a cercare il mio Far West 
      a trovare il Santo Graal
      una corsa brada oltre il confine
      una luce prenderò
      per te l... fuori 
      quando io camminerò 
      le vie dei colori 
      scalerò le rocce in mezzo al vento 
      sulle tracce di chi ha perso o vinto 
      vagherò la mia odissea
      nella idea di te mia idea 
      tagliati le trecce e vai in convento 
      una voce prenderò
      per te là fuori 
      quando io camminerò 
      le vie dei colori 
      c'era un cavaliere 
      bianco e nero prigioniero 
      senza un sogno nè un mistero 
      senza fede nè eresia 
      senza le ali di un destriero 
      senza le onde di un veliero 
      se la sorte rivolesse ciò che speso 
      io forte non sarei per il tuo peso 
      a volare in un rodeo 
      a valere in un torneo 
      della morte ed essere il tuo sposo
      una pace prenderò
      per te là fuori 
      quando io camminerò
      le vie dei colori
      c'era un cavaliere 
      bianco e nero prigioniero 
      senza un posto nè un sentiero 
      senza diavolo nè Dio 
      senza un cielo da sparviero 
      senza un grido di un guerriero 
      io ti lascio senza perderti
      e ti perdo un po' 
      anche se poi 
      lasciarti è un po' perdermi 
      o bella mia 
      o bella ciao 
      io sono via 
      con un pensiero di te immenso 
      e un nuovo senso di me 
      c'era un cavaliere giallo 
      che rubò un cavallo alle scogliere 
      e un cristallo alle miniere di un metrò 
      sulle ciminiere disegnò un castello di corallo 
      e al ballo tutto il quartiere andò 
      c'era un cavaliere rosso 
      che salì sul dosso di bufere 
      sopra il fosso delle sere di città
      dietro un cielo mosso di ringhiere dentro il mare 
      grosso 
      di un braciere di immensità
      c'era un cavaliere blu 
      che catturò la gioventù- di primavere 
      che portò chimere in schiavitù- 
      liberò le gru dalle lamiere di un cantiere 
      verso un campo di preghiere laggiù- 
      dove arriverai anche tu
      camminando le vie dei colori
"t' aggio voluto bene
      tu m' hai voluto bene a me
      mo nun' nce amammo cchiù 
      ma a vvote distrattamente pienzo a te..."
      è l' una snza luna 
      senza te e senza la mia stella
      dopo non l' ho cantata più 
      la tua canzone Reginella
      ti dissi proprio una idiozia 
      forse per farti torto 
      quando ti urlai 
      che era durata pure troppo
      il cuore lo trovai in corsia 
      caduto mezzo morto 
      poi si rialzò ma restò zoppo 
      a vita
      dicevi di essere di Napoli 
      ma non c'eri mai stata 
      e se si usciva avevi sempre su 
      qualcosa un po' scollata
      anche quei nomi che inventai 
      quando li pronunciavo 
      non era chiamarti ma per sospirarli
      nemmeno un gatto ti comprai 
      o un uccellino schiavo 
      compagno di segreti 
      per imprigionarli 
      fabbricai le reti 
      ma una bella gabbia no...
      lo so Reginè 
      che mi hai voluto bene 
      forse più di me 
      e quello ti rimane
      sopra il letto delle nostre cene 
      non c'era un gran che 
      c'eri tu Reginè
      ma perché hai dato un po' di te 
      a ognuna delle altre donne
      quanto di te darai agli uomini 
      per farmi stare insonne 
      chissà se amavi proprio me 
      nel tempo in cui mi hai amato 
      ma proprio me hai smesso 
      tu di amare un giorno
      ed io incendiai tutto di te 
      ma si smorzò bagnato 
      dal pianto del rimpianto 
      che pioveva intorno
      al mio annuncio affranto 
      triste vedovo di te
      lo sai Reginè 
      che ti ho voluto bene 
      e mai l'ho detto a te
      ci ho fatto una canzone 
      e almeno questa ti appartiene 
      come un po' di me Reginè
      Reginella 
      balla Reginè bella 
      finché vorrai ballare 
      anche il tuo re 
      non ti potrà vedere 
      nel passato ti verrà a cercare 
      e dicono che se ne va 
      camminando in fondo al mare 
      danzando
(esterno all'alba) un vicolo di vento 
      dentro un abito importante 
      si dondola contento 
      (cameracar) lui strimpella sul volante 
      di un'auto scoperta 
      un po' di barba scura 
      (interno casa) nella tenda della doccia 
      si muove una figura 
      (dissolvenza) mentre cade qualche goccia 
      sulla macchina da scrivere 
      sopra le gambe 
      (in soggettiva) un televisore acceso 
      facce contorte e strambe 
      (totale) lui su un letto come arreso 
      (panoramica) sul pubblico che aspetta 
      dentro il fumo ed il sudore 
      e scandisce il suo nome 
      lui sale la scaletta 
      (controcampo) e si accende un riflettore
con la testa piena di scirocco 
      e di un fresco amarcord 
      tippettando come un vecchio frac 
      o un giovane freak 
      a scansar la vita e i posti alt di blocco 
      on the road 
      quando il giorno batte il primo ciak 
      e ti alzi col cric 
      ieri notte tu mi hai preso al volo 
      dentro il tuo videoclip 
      come quando fischi ad un tassi 
      o salti sull'ultimo bus 
      apro l'acqua poi mi spoglio ma son solo 
      e che strip 
      anche se l'annuso ancora qui 
      la tua mousse 
      fredda fredda fredda marosa 
      e viene giù 
      cosi spigolosa piovosa 
      come eri tu 
      e sul mento mio 
      io risento il tuo nudo di donna 
      me ne uscivo dal tuo quadro 
      neanche fosse un Van Gogh 
      con i passi ai ritmo di uno scat 
      o di un lento ragtime 
      io chi sono stato il derubato o il ladro 
      Dylan Dog 
      dell'amore del tuo bancomat 
      del tuo numero Hot Line 
      ti ho lasciato dappertutto impronte 
      pure sul baby-doil 
      cosi non potrai cambiarmi tu 
      Ìidentikit a la police 
      ho buttato la pistola colt dal ponte 
      ho fatto goal 
      tanto come puoi sfuggirmi più 
      mai più Miss 
      calda calda calda nebbiosa 
      e viene giù 
      cosi turbinosa furiosa 
      come eri tu 
      e sul petto mio 
      io sospetto il tuo nudo di donna 
      fredda calda fredda odiosa 
      e vieni giù 
      cosi burrascosa smaniosa 
      come eri tu 
      e sul fianco mio 
      io mi abbranco il tuo nudo di donna 
      giusta adesso e giusta 
      schiumosa 
      e viene giù 
      e meravigliosa gustosa 
      come eri tu 
      e sul sesso mio 
      sfioro adesso il tuo nudo di donna
ma come raglia quella tele 
      accesa tutto quanto il giorno 
      ti prego tagliale la lingua e troppo forte 
      io sono troppo debole 
      e tu troppo spoglia mi stai intorno 
      mi togli Ìukulele dal mio pianoforte 
      stanotte ho avuto un incubo 
      per colpa di questa canzone 
      che la scrivevo ma non era mai finita 
      poi la suonavo ma chissà 
      se per un pubblico o un plotone 
      ero bendato e fu un'esecuzione a vita 
      ma prestami la macchina 
      o rompo il vetro con un sasso 
      che devo seminare tutti questi guai 
      e fuggirò ma dove andrò 
      se il mio morale e cosi basso 
      che già si sta impiccando ad un bonsai 
      come ti pare questo disco? 
      questo disco pare.... si mi sa una buona idea 
      mi pare appena un po' pesante 
      ma che poppe sante poppe da epopea poppea 
      tu batti sempre su quel tasto 
      e non mi dai un aiutino 
      a battere il mio testo e non il mio testosterone 
      cos'è che ho visto nero nero 
      proprio sotto il grembiulino 
      oh oh davvero complimenti per la trasmissione 
      se spegni il muso alla tivvu 
      io forse un poco mi concentro 
      e questo pezzo te lo termino prima del gong 
      ci ho un tale rodimento 
      che mi rode fuori e rode dentro 
      che ci vorrebbero le mani di King Kong 
      per certi tizi di potere 
      comandare e più di fottere 
      io ho altri vizi 
      anziché farmi comandare 
      preferisco farmi sfottere da te che mi sfizi 
      che non da quei supplizi 
      vuoti V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti 
      con le facce da idioti 
      V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti 
      belli beneamati e beoti 
      beati noi abbonati al fatelo da voi 
      ohoh voyeurs ohoh voyeurs 
      ohohoh voyeurs ohoh voyeurs ohoh voyeurs 
      ohoh voyeurs ohoh voyeurs 
      ohohoh voyeurs io e te della tv soccombuto 
      tributo alla tribu dei
      vuoti V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti 
      sempre i soliti noti 
      V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti 
      pieni di quattrini e di voti 
      devoti noi restiamo 
      patrioti ci schieriamo 
      coi figli e coi nipoti 
      noi vi guardiamo 
      io spero in Dio sempre di più 
      e l'unico quaggiù 
      che ancora alla tivvu 
      non e mai apparso 
      amore mio dai vieni qui 
      e amiamoci cosi 
      di fronte a quelli li 
      e un bell'applauso 
      vuoti V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti 
      con le facce da 
      vuoti V.O.T. vuoti V.O.T. vuoti 
      con le facce da
tu chi sei 
      che parli diverso 
      più giovane di me 
      in un'altra età persa perso 
      in mezzo ai giorni tuoi 
      pezzi di quella vita che non so 
      tu chi sei 
      tu chi sei 
      un universo 
      tu che hai 
      la nuova promessa 
      di un segno che lasciai 
      nell'infinita adesso impressa 
      in fondo agli occhi tuoi 
      figli di quella luce che non e 
      solo tua solo mia 
      se l'alba e la stessa 
      cielo e oceano 
      acqua nell'acqua 
      onda e nuvola 
      acqua nell'acqua 
      fiato dentro il fiato 
      io in te quant'e passato? 
      corpo e anima 
      acqua nell'acqua 
      vene e lacrime 
      acqua nell'acqua 
      il mio grido nel tuo grido 
      e stato un brivido 
      un vento caldo da domare 
      per salirci su e tornare 
      a riamare aria e mare 
      con te che fai 
      un altro sentiero 
      e insegui la tua vita 
      in cerca di te vera vero 
      e non si arriva mai 
      a sapere quand'è che finirà 
      tu che hai 
      io che ho 
      un cuore sincero 
      che batte 
      un cuore che batte 
      davvero 
      cielo e oceano 
      acqua nell'acqua 
      onda e nuvola 
      acqua nell'acqua 
      fiato dentro il fiato 
      io a te cos'è che ho dato?
      corpo e anima 
      acqua nell'acqua 
      vene e lacrime 
      acqua nell'acqua 
      il mio grido nel tuo grido 
      e ancora un brivido 
      che c'è 
      che piega e piaga la mia schiena 
      che rovescia un fiume in piena 
      mi svegliai 
      su questa scena 
      e nello sconcerto 
      cominciai il concerto 
      e incerto salutai 
      e attraversai 
      tutto il deserto 
      per trovarmi in mare aperto 
      e respirai 
      e respirai 
      acqua nell'acqua di parole 
      come un salto nelle gole 
      verso isole di sole 
      un volo libero di bere 
      nelle azzurrità leggere 
      anche per perdersi e cadere 
      ricadere giù
(interno sera) a lume di candele 
      una testa reclinata 
      (piano sequenza) le braccia parallele 
      su una tavola apparecchiata 
      si alza girando 
      e porta lentamente 
      una mano sopra il petto 
      (rallenty) lui prova quasi assente 
      come passi di un balletto 
      e i suoi piedi che ora 
      vanno proprio a tempo 
      (dal basso) mentre scendono le scale 
      (piano americano) respira nottetempo 
      una musica da finale 
      che piange un organetto 
      (esterno tramonto) mentre il sole 
      si va a inabissare tra le case del mondo 
      lui ciondola su un tetto 
      (in controluce) a braccia larghe per volare
la scenografia 
      dei tuoi appartamenti 
      buia sacrestia della teatralità 
      la diplomazia lavabiancheria 
      dei miei chiarimenti 
      solita amnesia della tranquillità 
      la didascalia 
      dei tuoi atteggiamenti 
      sacra liturgia della formalità 
      l'autobiografia enciclopedia 
      dei miei mutamenti tormenti 
      meteorologia della scontrosità 
      e della codardia 
      e ci baciamo là
      sopra il boccascena 
      dell'ultima cena di chi tradirà 
      e un'altra volta in più già 
      ci si uccide la passione 
      dentro un'auto nel burrone 
      la spingiamo giù ma 
      siamo sempre qua 
      storie in bianco e nero 
      dove abbiamo solo 
      un ruolo fisso da comparsa 
      nelle file di un bolero 
      e tutto il resto e farsa 
      noi venimmo qua 
      facce da straniero 
      dentro questa scena 
      oscena per non farne a meno 
      altro giro di bolero 
      ed un altro sorso di veleno 
      la radiografia 
      dei miei giuramenti 
      vaga profezia della meschinità 
      la coreografia scelta simmetria 
      dei tuoi turbamenti 
      nuda rapsodia della sinuosità 
      la tappezzeria 
      dei miei pentimenti 
      fiacca parodia della maturità 
      la cineseria micro chirurgia 
      dei tuoi sentimenti lamenti 
      pura maestria della fragilità 
      e della tirannia 
      e se il mio cuore sta 
      fermo alla frontiera 
      tu ti mostri fiera della vanità
      perché ci sono anch'io la 
      tra i tuoi ninnoli d'avorio 
      a suonare il repertorio 
      di un eterno addio ma 
      siamo sempre qua 
      chiusi in un mistero 
      che l'amor sia tutto 
      e tutto ciò che noi sappiamo 
      dell'amore che e un bolero 
      in cui ci muoviamo 
      noi saremo qua 
      tra il falso e il vero 
      il bene e il male 
      quando voleremo 
      digitando uno e zero 
      in una realtà virtuale 
      o contando il tempo di un bolero 
fammi andar via
      liberami
      da questa prigionia
      fammi andar via 
      risparmiami 
      un'altra litania
      non serve a niente 
      dire che mi ami 
      ma tanto chi ci sente
      se per noi 
      si parleranno d'ora in poi 
      i legami
      un minuto di raccoglimento 
      oggi si è spento un sogno 
      conti fino a cento 
      e torni a vivere 
      perché hai bisogno 
      e se andrai lontano fa' che non sia troppo fuori 
      mano 
      o trova un posto irraggiungibile 
      e calerà la fine 
      in questo cine senza schermo 
      io e te come in un fermo immagine 
      attori e spettatori
      chiama la polizia 
      che ho appena fatto fuori 
      la tua bella allegria
      per risparmiarle ancora dei dolori
      non la potevo più soffrire 
      non dovrà soffrire più
      ci amammo alla follia 
      poi siamo rinsaviti 
      per quella malattia di noi guariti 
      dal quel fottuto medico del tempo 
      al crocevia di una via crucis 
      via la croce e così sia
      fammi andar via
      aiutami 
      in questa eutanasia 
      non ci ameremo più qui ma attraverso 
      ciò che in altri giorni avremo perso 
      e nei ritorni della gelosia 
      ce lo divideremo 
      quel pagheremo al boia
      per crepare poi di noia o nostalgia 
      ma che sia morte e mai ferita 
      quando tu chiederai 
      i baci e un'altra vita 
      agli uomini usurai 
      diglielo che tra noi non è finita 
      che ti ho fregato tutto che sei in lutto 
      che sei roba mia 
      l'avrebbero chiamato poi 
      il nostro numeretto 
      e tocca pure a noi noi dentro il sacchetto 
      di questa sporta tombola del mondo 
      che vuoi che sia sia che sia
      si' sia che sia no lascia che sia così 
      poi sia poesia 
      fammi andar via 
      perdonati 
      questa vigliaccheria 
      fammi andar via 
      fallo per me 
      fammi andar via da te...
(esterno notte americana) tra gli alberi di un bosco 
      (macchina a spalla) lui si aggira diffidente 
      con uno sguardo fosco 
      (scene veloci) tra i cespugli della mente 
      e il suo fiato che appanna 
      un volto in uno specchio 
      (effetto flou) a spiarsi i lineamenti 
      si vede un po' più vecchio 
      (flashback) lui bambino si mostra i denti 
      per farsi paura 
      dentro un videogioco 
      (in successione) immagini di vita reale 
      (primissimo piano) sul dito che fa fuoco 
      contro i demoni del male 
      (interno notte) lui in piedi accanto al piano 
      (dolly indietro) e raccoglie i fogli li vicino 
      uno a uno per bene 
      e se li stringe in mano 
      (fermo immagine) poi s'incurva in un inchino
solo nella mia pelle
      incontro a brividi avvoltoi
      a frugare le celle
      di lunghi bianchi corridoi
      dove uscirmene a caccia
      di questa mia inquietudine prima o poi
      fino a che faccia a faccia
      resteremo noi
      un'eclissi di cuore
      e il mio fucile spianerò
      dietro ad ogni rumore
      e ombra o belva che vedrò
      tra radici di un lampo
      in questa selva di sterpai mirerò
      io non le darò scampo
      finché camperò
      e l'avrò viva o morta
      la sniderò dovunque sia sparerò
      con tutto il piombo dell'oblio
      l'ho inseguita l'ho scorta
      ma era lei o chissà forse ero io?
      male oscuro
      male dentro
      male di me
      che male è
      male di vivere
      male duro
      male detto
      che male fa
      un male dell'anima
      quest'animale
      lei mi sta addosso 
      mi sta sopra
      come una bestia lurida
      in questa vita in brutta copia
      di un'alba ruvida
      e di un amore mosso
      che navigammo io e te
      finché una notte ci annegò
      come un cavallo scosso
      lui corse ancora un po'
      senza sapere perché
      male oscuro
      male dentro
      male di me
      che male è
      male di vivere
      male duro
      male detto
      che male fa
      un male dell'anima
      quest'animale
level one
      a cavallo di un girello
      sempre a caccia di tesori
      piccole dità di mela sul castello
      con le carte e un vento
      abbatte quadri e cuori
      level two
      sul balcone a fare i botti
      poi ficcarsi dietro ad un padre
      una palla di cannone fra i cappotti
      messi in terra a far le porte delle squadre
      battiti combattiti
      ribatti gli attimi scaduti
      e tutti i battiti mai battuti
      dal cuore mai
      dentro un giubbotto e poi giù botte
      su quei rottami di vite rotte
      battiti battiti
      battiti combattiti
      per il rispetto degli affetti
      per tutti i sudditi dentro i ghetti
      buttati là
      come imbottiti di cazzotti
      sotto le frottole dei complotti
      battiti battiti
      level three
      dentro pagine di serre
      un amor da dare a lei
      una guerra per finir tutte le guerre
      occhialuto un po' confuso nei cortei
      level four
      dare un prezzo a molte cose
      e un valore mai a nessuna
      per difendere un lavoro figli e spose
      e cercare l'isola della fortuna
      battiti combattiti
      abbatti i rettili corrotti
      sopra i relitti dei malridotti
      sbattuti giù
      per i delitti ai derelitti
      per sempre vittime dei conflitti
      battiti battiti
      battiti combattiti
      contro i misfatti sui reietti
      per il riscatto degli imperfetti
      sfruttati già
      con il ricatto dei profitti
      dietro il diritto di tutti i dritti
      battiti battiti
      battile combattile
      le lotte attese nei grilletti
      nelle pallottole dei verdetti
      nelle razzie
      delle speranze fatte a fette
      dentro i lucchetti delle manette
      battiti battiti
      level five
      con i nodi delle mani
      che si sciolgono nei mari
      di bicchieri e di ricordi più lontani
      bere soli e poi barare solitari
      welcome to the fight of life
      battiti combattiti
      in questa vita fatta a scale
      senza sapere se poi farsi male
      è vero o no
      con il pulsante del tuo cuore
      poter salire oltre il dolore
      battiti battiti
      battiti battiamoci
      da brutti sporchi e anche cattivi
      perché dobbiamo vivere da vivi
      con l'anima tra i denti
      in questa sparatoria
      come sarebbe mai la storia
      se a vincere fossero i perdenti
      battiti combattiti 
      che sia sconfitta o sia vittoria
      che sia disfatta o che sia tutta gloria
      in questa via
      dove si gioca la partita
      che noi combatteremo fino
      all'ultima vita
      all'ultimo omino
      io ne ho viste cose che voi umani non potreste 
      immaginare.
      navi in fiamme al largo delle coste di Orione
      raggi B balenare nel buio presso le porte di 
      Tannoide.
      e tutti quei momenti andranno persi nel tempo
      come lacrime nella pioggia.
      è tempo di morire.
      game over
quando io 
      morirò sarà un giorno qualunque 
      come quelli che già sono andati 
      o quelli che ci sarebbero stati 
      ma sarà come va per chiunque 
      anche io 
      che ho vissuto e vivrò uguale a tanti 
      come se si campasse in eterno 
      con la vita che va sempre avanti 
      anche se questa vita e un inferno 
      e avrà un senso ma non uno scopo 
      se il passato non passo per niente 
      se il futuro non fu neanche dopo 
      ed il presente e sempre assente 
      mentre si snoda 
      la mia storia sul rullo sfuggente 
      dei titoli di coda 
      amori miei 
      sarà duro restare a digiuno 
      dell'amor che dovrò dare indietro 
      e riportare quei vuoti di vetro 
      anche se ci sta un po' di qualcuno 
      figli miei vi lascerei 
      se potessi una casa più grande 
      una con mille e più fumaioli 
      e risposte per cento domande 
      che cresciate un po' meno da soli 
      ma da soli si e in ogni copione 
      quando il pubblico non grida fuori 
      e non si alzerà mai più il telone 
      e anche se muori non c'è emozione 
      nè primi piani 
      per quest'ultima interpretazione 
      chi batterà le mani 
      se si accende la luce e ci inchioda 
      sui titoli di coda 
      e non ci son più scene 
      dove veder se hai recitato bene 
      o male 
      cambiare un po' il finale 
      prima che il mondo 
      rida o si commuova 
      applauda o se ne vada 
      ai titoli di coda
son le ultime parole
      che ho pensato in questa stanza
      e sono poi le sole 
      e non sono mai abbastanza
      per dire che Grazie
      io li ringrazio tanto
      tutti quelli che han suonato
      che sono stati accanto
      quelli che hanno un po' aspettato
      che fosse la fine
      e non so più davvero
      se è tutto bello o tutto brutto
      quanto c'è di sincero
      o quanto ho fatto è farabutto
      comunque si va avanti
      ci si alza dalla sedia credimi crediti
      perché per tutti quanti
      questa vita è un po' commedia
      tra le ultime parole d'addio
      e quando va la musica
      quando va la musica
      è musica che va
      su un'altra musica che verrà
      per noi che siamo qua 
tra le ultime parole d'addio
      e quando va la musica 
      quando va la musica
      è musica che va
      su un'altra musica che verrà
      per noi che siamo qua
      tra le ultime parole d'addio
      e quando va la musica